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Il P2P Lending

Il fenomeno del P2P: il credito alternativo tra privati è diventato un mercato significativo in Italia.

IL P2P lending italiano tocca quota 1,27 miliardi.

L’avvento di Internet ha rivoluzionato le attività finanziarie tradizionalmente riservate ai soli istituti bancari, modificando le relazioni interne alla banca e favorendo modelli di business sempre più indipendenti dai canali tradizionali di finanziamento.

Il P2P lending è un prestito personale erogato da privati ad altri privati attraverso siti di imprese od enti di social lending, senza passare attraverso i canali tradizionali rappresentati dagli intermediari finanziari autorizzati ai sensi dell’art. 106 del Testo Unico Bancario, il Decreto Legislativo n° 385 del 1993 (banche,società finanziarie,ecc.).

L’idea di “disintermediare” i prestiti personali è stata sviluppata per la prima volta in Inghilterra dal sito web Zopa, che dal 2005 ad oggi ha erogato 800 milioni di dollari in prestiti senza ricorrere al credito delle banche.

La disciplina giuridica del social lending

Nell’ordinamento giuridico italiano non c’è una disciplina specifica del social lending.

Il fondamento legale di questa attività è rinvenibile nel contratto di mutuo definito dall’art. 1813 del Codice Civile come “il contratto nel quale una parte consegna all’altra una quantità determinata di denaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie o qualità” con l’aggiunta, ai sensi dell’art. 1815 c.c., degli interessi, se espressamente previsti dal contratto.

Le PMI campane scoprono il prestito digitale

Il mercato italiano del peer to peer lending è in forte crescita e la Campania si posiziona al secondo posto per prestiti erogati alle Pmi.

Secondo l’Osservatorio di BorsadelCredito.it – primo operatore italiano di P2P lending per le Pmi – le imprese campane che richiedono prestiti ai privati rappresentano il 21% del portafoglio, seconde solo a quelle della Lombardia.

L’ammontare medio dei prestiti erogati in Campania è di 101.700 euro, con un minimo di 10.384 e un massimo di 326.335 euro. La durata media dei finanziamenti è di 29 mesi. Quanto alla finalità della richiesta, ha prevalso in maniera netta l’investimento, che ha riguardato 67 richieste finanziate, pari al 57,8% del totale. La parte restante, del 42,2%, dei prestiti richiesti è stata utilizzata per finalità digestione di cassa corrente.

Dal punto di vista settoriale, le imprese più attive nelle richieste di credito sono state quelle operanti nel commercio; segue l’industria con una fetta del 16,4%; mentre l’edilizia si colloca al 6,9%.

Vantaggi e limiti del prestito peer-to-peer

Il tasso di interesse che percepisce chi presta denaro è mediamente più favorevole rispetto a quello proposto dagli intermediari finanziari tradizionali; contestualmente chi ricorre al P2P lending per ottenere un prestito paga un tasso di interesse leggermente più alto rispetto ai finanziamenti a medio termine per l’acquisto di macchinari, impianti, ecc., ma notevolmente più basso rispetto ai tassi del normale credito al consumo: questo è possibile grazie alla riduzione ai minimi termini dei costi di intermediazione, in quanto il prestatore e il richiedente (il contraente il prestito, cioè il debitore) vengono messi in relazione diretta e le imprese o gli enti intermediari, operando sul web con servizi altamente automatizzati, hanno costi operativi molto bassi.
Questo tipo di prestito non prevede tuttavia garanzie a protezione del prestatore contro il rischio di fallimento del debitore.

I prestatori

Se le imprese campane hanno fiducia nel P2P lending, lo strumento non è ancora riuscito a penetrare allo stesso livello il fronte dei prestatori.  Questo perché manca ancora la diffusione della conoscenza approfondita di un’asset class alternativa con buoni rendimenti, migliori di altri investimenti simili come Bot o conti deposito. Le donne, in chiara inferiorità numerica, però osano di più e investono mediamente oltre il doppio degli uomini.
Dei prestatori attivi sul marketplace (ovvero coloro che hanno effettuato un versamento di almeno 100€), solo il 2,1% è campano. è. Dunque, nonostante un rendimento medio del 5,04% ottenuto dai prestatori di Napoli e dintorni, l’interesse del P2P lending come forma di investimento ha ancora grossi margini di miglioramento nella Regione.

 

 

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