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Recupero e resilienza: il ruolo delle imprese per la ripresa. Idee e progetti.

La ventiduesima sessione del format La Tavola delle Imprese è stata dedicata al tema “Recupero e resilienza: il ruolo delle imprese per la ripresa. Idee e progetti.”

Si è tenuta giovedì 27 ottobre una nuova sessione del format innovativo di JMI, curato da Netcoa, “La Tavola delle Imprese”, appuntamento mensile per il mondo accademico, della ricerca e della cultura, delle startup, delle imprese, degli enti locali.

Hanno partecipato a questa 22° edizione rappresentanti di alcune startup innovative associate alla Netcoa, scelte da nord a sud secondo il modello geoeconomico di open innovation ideato per avere una più ampia visione a livello nazionale: Giusi Fiorentino, Ceo della startup Aim Monitoring di Napoli; Daniele Altomonte, Ceo della realtà innovativa abruzzese Airdesk; Emanuele Grimaldi, Ceo della Agreen Service di Cento; Nicolò Peloso, Ceo della Nature Trip Tech di Trieste; Luna Carpinelli, capogruppo del progetto BReATH dell’Università di Salerno;

Il tema dei lavori “Recupero e resilienza: il ruolo delle imprese per la ripresa. Idee e progetti.” è stato introdotto dal Vice Presidente dell’Associazione Netcoa, che rappresenta le imprese e startup innovative, Raffaello Dinacci, che ha posto l’accento sull’argomento scelto.

Con questa sessione si è voluto dare voce alle startup innovative che, attraverso lo storytelling aziendale, portano a conoscenza le loro iniziative progettuali, testimoniando la capacità delle imprese tecnologiche di dare nuovo impulso allo sviluppo economico dei territori ed alla stessa innovazione.

In una fase di rilancio dell’economia italiana, in cui l’innovazione è centrale anche grazie ai bandi del PNRR, l’attenzione conferita alle startup ed alle piccole attività imprenditoriali in fase di avvio è altissima.

L’obiettivo è stimolare il potenziale di innovazione che tutto questo ecosistema imprenditoriale può generare nella trasformazione dei processi in un’ottica di transizione digitale ed ecologica. Le piccole aziende giovani sono, infatti, capaci di cogliere stimoli e creare nuove opportunità per fare impresa e generare così anche nuova occupazione.

Iniziative di open innovation, come questa della Tavola delle Imprese, offrono l’opportunità alle imprese ed alle startup di presentarsi e confrontarsi con altri interlocutori, condividendo esperienze e bisogni, conoscenze e competenze anche per programmare progetti ed iniziative congiunti.

Come affermato dal dott. Dinacci, favorire il dialogo ed il matching tra le diverse realtà in un’ottica di contaminazione delle idee, del sapere e delle risorse è tra le finalità per cui è nato il Lici – Laboratorio Innovazione Cultura Impresa, evoluzione e cambiamento associativo di Netcoa, che si è posto l’obiettivo, tra gli altri, di coniugare il mondo della ricerca universitaria con le novazioni che coinvolgono in maniera sempre più massiccia l’impresa ed il suo processo innovativo.

Sono state, quindi, scelte per questa 22° Tavola delle Imprese startup che perseguono con i loro progetti l’innovazione.

Il primo intervento è stato quello di Daniele Altomonte, Ceo di Airdesk, startup innovativa che ha creato una piattaforma dove si incontrano la domanda e l’offerta di spazi di lavoro flessibili. Con tale sistema applicativo, gli spazi di nessuno tornano finalmente a essere gli spazi di tutti, permettendo a coworking, aziende e liberi professionisti di trovare un’opportunità di business, in pieno spirito di economia collaborativa. “Partendo dal luogo di lavoro ha così inizio la nostra rivoluzione – afferma l’ing. Altomonte – “con Airdesk vogliamo rivoluzionare lo spazio di lavoro, e con esso le città del futuro.”

Sostenibilità economica, ambientale e sociale sono i tre pilastri su cui si fonda il progetto Airdesk, in piena sintonia con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’ Agenda Onu 2030. Il dott. Dinacci ha ribadito quanto sia fondamentale unire innovazione tecnologica, responsabilità sociale e progresso sostenibile;  elementi questi che si configurano in quel percorso di orientamento e di accelerazione che la Netcoa quotidianamente affronta, tra l’altro, all’interno del programma S.I.S. – Sistema Invitalia Startup, di cui l’Associazione è partner.

La testimonianza susseguitasi è quella di Giusi Fiorentino, Ceo della AIM Monitoring, startup innovativa per applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale per la previsione guasti e lo smart monitoring. La finalità è minimizzare i danni subiti dal downtime e gestire al meglio l’efficientamento del processo produttivo, attraverso un sistema software che analizza i dati dei macchinari per fornire al cliente sia la funzione di monitoraggio sia la diagnostica dell’impianto. L’ing. Fiorentino delinea il prossimo step a cui la startup è indirizzata: approfondire gli studi agli aspetti energivori degli impianti, al fine di migliorare i consumi energetici delle macchine.

Un’altra soluzione innovativa volta alla ottimizzazione dell’uso delle risorse è quella rappresentata da Emanuele Grimaldi, Ceo della Agreen Service, azienda che fornice sistemi di supporto, modelli previsionali e servizi informativi via web per una corretta ed ottimale gestione fitosanitaria ed agronomica delle colture.

La progettualità ha come scopo ultimo quello di migliorare la qualità degli alimenti, favorire l’interazione e la trasparenza del processo e sensibilizzare la popolazione verso scelte più salutari ed a ridotto impatto. Come affermato dal dott. Grimaldi, l’opportunità di vedere e vivere nei territori ove le aziende sviluppano e seguono modelli come quelli proposti, migliorerà anche le scelte della popolazione, dando vita ad una nuova generazione di consumatori green, attenti e consapevoli, consci ed informati.

Obiettivo questo che il L.I.C.I. persegue all’interno del suo ecosistema e dei modelli che, attraverso i suoi partner, delinea per orientare e valorizzare le expertise e le competenze, unitamente al mondo accademico e stakeholder.

Qui si inserisce l’intervento di Luna Carpinelli, psicologa e capogruppo del progetto dell’Università di Salerno, BReATH, Be Resilient and Take Hearth, una Mobile health application abilitata da AI e basata su una chatbot conversazionale ed empatica che supporta gli utenti a gestire meglio lo stress e gli eventi critici.

BReATH si propone come una innovativa startup di personal well-being con specifiche finalità: offrire il miglior servizio di sostegno alla salute mentale e al benessere, collegando le persone con supporti professionali e clinici in modo facilmente accessibile;  mostrare alle persone modi nuovi e migliori di affrontare i problemi di umore e di ansia, educandole sulla psicologia e sull’importanza di abbracciare un’ottica di self-care.

Come sottolineato dalla dott.ssa Carpinelli, il progetto BReATH sta ottenendo importanti riconoscimenti nell’ambito delle competition dedicate alle startup innovative collegate alle Università italiane e agli Enti di Ricerca Pubblici, approcciando con fiducia all’articolato percorso che conduce alla commercializzazione del prodotto.

“L’invenzione diventa innovazione quando il prodotto arriva sul mercato”. Si potrebbe sintetizzare così l’intervento di Nicolò Peloso, Ceo di un’altra giovane e promettente startup che coniuga l’aspetto tecnologico con quello strettamente umano e sostenibile.

La Nature Trip Tech, nata come social network alternativo ai canonici per sensibilizzare le persone ad incontrarsi e condividere esperienze nella vita “reale”, sviluppa software desktop e mobile basati su idee innovative, aiutandole a crescere e ad avere visibilità sul mercato, attraverso servizi di Visual e Brand Identity. Partendo dallo stato dell’arte, la startup, composta da un team di tutti sviluppatori, si dedica a rielaborare i processi esistenti in modo da evolverli ed offrire soluzioni più efficienti, in chiave sostenibile.

Tra i partecipanti si è costituito un vivo dibattito sfociato in interessanti momenti di contaminazione, come appunto il modello della Tavola delle Imprese prevede. Le startup hanno potuto così riscontrare dei comuni pilastri di riferimento nei loro modelli di business, molti dei quali hanno dovuto adeguarsi alle nuove esigenze del mercato dettate dalla crisi pandemica che ha caratterizzato la loro fase pre seed; confrontarsi sulle diverse esperienze vissute durante la fase della ricerca; esprimere le stesse necessità e bisogni  – prime fa tutte il bisogno di arricchire di competenze specifiche il proprio team – ed attraverso la preziosa testimonianza dei colleghi valutare la strategia e l’approccio necessario per impostare un dialogo con gli stakelholders ed il mondo della finanza pubblica e privata.

Nel corso del dinamico e costruttivo confronto da nord a sud si sono evidenziate le necessità delle imprese ed, in particolare, delle micro imprese che per avviare il trasferimento dall’idea al progetto – percorso questo richiamato nel programma Progetto Ascolto – necessitano di un supporto economico quale atto fiduciario delle conoscenze e competenze del proponente.

Il dott. Dinacci in tal senso ha convenuto con i partecipanti di essere propositivo delle istanze manifestate quale esigenze della categoria nelle diverse sedi.

Il dott. Dinacci, sottolineando l’importanza del ruolo che riveste Invitalia che, di fatti, favorisce la nascita e lo sviluppo delle aziende innovative, puntando a sostenerne la competitività sui mercati nazionali ed esteri, attraverso una serie di azioni e misure mirate, tra l’altro, alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata, in conclusione, afferma quanto sia di primaria importanza favorire l’interazione tra i modelli di ricerca ed il sistema imprenditoriale italiano, premunendo coloro che hanno sviluppato una buona idea di tutti gli strumenti e risorse necessari per affermarsi come imprenditori lungimiranti.

Ringraziamenti

Richiamandosi all’attività del L.I.C.I. , nell’ottica di condivisione ed integrazione del sapere,  il Vice Presidente Dinacci ha concluso i lavori, rappresentando che tali finalità sono perseguite dall’Associazione quale generatore culturale che promuove nuove iniziative tra gli associati intervenendo con il suo network nell’orientamento, nella programmazione e nella coprogettazione,  attraverso proprie metodologie, per un processo di accelerazione, valorizzando le iniziative con gli stakeholders, il mondo accademico ed i soggetti pubblici.

Ringraziando i partecipanti, li ha invitati a mantenere sempre più vivi i contatti con l’Associazione.