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Energia sostenibile: fonti rigenerative per la nuova transizione ecologica.

La diciannovesima sessione di La Tavola delle Imprese è stata dedicata al tema delle fonti di energia sostenibili.

Si è tenuta venerdì 27 maggio una nuova sessione del format innovativo di JMI, curato da Netcoa, “La Tavola delle Imprese”, appuntamento mensile per il mondo accademico, della ricerca e della cultura, delle startup, delle imprese, degli enti locali.

Hanno partecipato a questa 19° edizione, secondo il modello di open innovation ideato, rappresentanti di alcune startup innovative associate, scelte da nord a sud secondo un principio geoeconomico, per avere una visione più completa della tematica a livello nazionale: Luigi Rubino, Ceo e founder della startup innovativa emiliana Seabreath; Piero Pili, Ceo e founder della pmi innovativa Elianto della provincia di Cagliari; Rosa Anna Nastro, fondatrice della startup innovativa campana En Tech Italia; Davide Tuzi, Ceo e co founder della startup innovativa Nexton di Torino; Matteo Palmieri, manager strategic partnership per l’Italia della startup francese Papernest.

Il tema dei lavori “Energia sostenibile: fonti rigenerative per la nuova transizione ecologica.” è stato introdotto dal Vice Presidente dell’Associazione Netcoa, che rappresenta le imprese e startup innovative, Raffaello Dinacci, che ha posto l’accento sull’argomento di questa sessione, molto sentito non solo in ambito accademico ed imprenditoriale, ma anche da parte dell’utenza finale: i consumatori. Ciò al fine di garantire un accesso costante, ecocompatibile e sicuro all’energia.

Sono state scelte realtà innovative, nate dalla volontà di valorizzare e trasferire sul mercato il know how e le tecnologie brevettate, che hanno animato il dibattito dall’alto valore scientifico, rappresentando ciascuna il proprio modello energetico, che affonda le basi su consolidate e comprovate attività di ricerca, con l’obiettivo di creare sistemi virtuosi di produzione e consumo dell’energia verde e sostenibile.

L’obiettivo di questa Tavola di taglio prettamente scientifico è quello di contribuire al dibattito per la nuova transizione ecologica.

E’ necessario, quindi, rivedere alcuni paradigmi che hanno caratterizzato i processi economici in tale settore a partire dagli anni ’80: la protezione delle biodiversità, il rispetto dell’ambiente non sono più raccomandazioni, ma costituiscono principi fondamentali, riconosciuti anche dalla nostra carta costituzionale, che tutti gli operatori economici sono chiamati ad osservare.

Le risorse naturali vengono utilizzate in modo meno sostenibile, come conseguenza diretta o indiretta delle attività umane, con il risultato che gli spazi naturali si frammentano o si perdono completamente. Ciò influisce drasticamente sulla struttura e sul funzionamento degli ambienti, influenzando le persone, gli animali e le piante che vi abitano.

La perdita della biodiversità ha un impatto notevole sulle nostre vite, oltre che dal punto di vista ambientale, anche dal punto di vista economico.

Il monito lanciato da questa Tavola delle Imprese e dal LICI – Laboratorio Innovazione Cultura Impresa – evoluzione e cambiamento associativo, che sviluppa diverse iniziative a sostegno di una transizione digitale ed ecologica consapevole che misura l’impatto sulla societàvuole essere quello di sollecitare azioni più incisive, integrate ed efficaci per raggiungere i target strategici nazionali ed europei su clima e biodiversità, affrontando le sfide globali attraverso le soluzioni basate sulla natura, l’uso consapevole delle risorse naturali ed il ricorso alla finanza etica che favorisce lo sviluppo sostenibile e l’economia solidale.

La Commissione Europea promuove e incentiva l’adozione di soluzioni basate sulla natura per dare attuazione alle priorità politiche dell’Ue, in particolare il Green Deal. La stessa, tra l’altro, favorisce e sostiene la Strategia per la biodiversità, così come riportato in Agenda 2030, e la Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici.

Per il raggiungimento di tali scopi, i governi nazionali devono adottare tutti gli strumenti necessari per cambiare la politica energetica ed ambientale.

Il nostro paese, per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia ed il clima, sta affrontando la semplificazione delle procedure burocratiche per autorizzare lo sviluppo di impianti da energie rinnovabili e diventare sempre più indipendente nella produzione di energia.

Un concreto sviluppo di fonti rinnovabili andrebbe a rimappare le sorgenti produttive e l’utilizzo delle stesse, riducendo così la dipendenza da paesi produttori di petrolio e gas, determinando una netta diminuzione dei costi dell’energia.  Ma ciò è possibile solo con una forte spinta verso la ricerca – evidenzia il dott. Dinacci – che anticipa la vision delle aziende partecipanti chiamate a trasferire le proprie conoscenze e competenze scientifiche per offrire agli stakeholders nuove progettualità green, capaci di valorizzare le risorse naturali “inesauribili” quali mare, sole, terra, e di affermarsi come nuovi modelli di capacità energetica sui mercati nazionali ed esteri.

Il primo intervento è stato quello di Luigi Rubino, Ceo e founder della startup emiliana Seabreath, che ha brevettato un innovativo dispositivo per produrre energia dal moto ondoso marino che va a perfezionare lo sfruttamento dell’OWC – Oscillating Water Column. Risale al 1799 il primo brevetto per ricavare energia mareomotrice; nel corso del tempo diverse sono state le tecnologie che utilizzano l’acqua del mare come forza motrice o che sfruttano il suo potenziale chimico o termico.  Ma solo recentemente, a causa del riscaldamento globale e dell’esaurimento delle riserve fossili, l’interesse per l’energia che proviene dal mare ha ripreso quota.

Seabreath, che ha ottenuto sperimentazioni, premi ed importanti menzioni da parte di istituti accademici ed internazionali di settore, è nata con lo scopo di eliminare gli ostacoli che hanno finora frenato lo sviluppo del settore, ottimizzando lo sfruttamento dell’OWC. Le prove condotte in laboratorio hanno attestato un significativo incremento di efficienza di tale dispositivo, dalla struttura molto semplice, ed una capacità di resistenza maggiore a condizioni marine avverse. Ma non solo: come evidenziato dal dott. Rubino, la tecnologia utilizzata ha dimostrato di essere molto promettente anche per il suo basso impatto ambientale, atteso che favorisce l’uso di materiali naturali e non inquinanti e la riduzione degli imballaggi; protegge le coste come break-water; genera un ripopolamento dell’habitat marino, promuovendo la biodiversità.

Il dott. Dinacci sottolinea come il virtuoso progetto di Seabreath sia pronto per validarsi sul mercato, confrontarsi con stakeholders anche in campo finanziario che coniughino gli investimenti con l’ambiente e lo sviluppo sostenibile per le future generazioni. Obiettivo questo che il L.I.C.I. persegue all’interno del suo ecosistema e dei modelli che, attraverso i suoi partner, delinea per orientare e valorizzare le expertise e le competenze, unitamente al mondo accademico e stakeholder.

La testimonianza susseguitasi di Piero Pili, Ceo e founder della pmi innovativa sarda Elianto, sottolinea come un’altra fonte naturale di energia green molto versatile sia quella solare, divenuta negli ultimi anni il principale competitor delle fonti fossili.

Da quando Elianto è stata fondata come spin off del centro di ricerca CRS4 della Sardegna guidato dal prof. Carlo Rubbia, premio nobel per la fisica, che ha sostenuto ed avanzato proposte innovative nel campo della produzione di energia, il team della pmi lavora continuamente per apportare sviluppi e migliorie alla tecnologia in uso e depositare nuovi brevetti, trasferendo poi al mercato i risultati della ricerca.

A differenza dei pannelli fotovoltaici che permettono di produrre solo energia elettrica, la costante attività di ricerca e sviluppo della Elianto ha permesso di realizzare una soluzione co-generativa, che produce sia calore sia elettricità, dando la possibilità di alimentare anche il sistema di raffrescamento.

Tecnologia, quindi, questa che può essere adottata da diverse tipologie di aziende con maggiore competitività.

La soluzione di Elianto – precisa il Prof. Pili – che si basa sul sistema degli specchi di Fresnel – ha il vantaggio di catturare più luce per unità di spazio a terra utilizzato e di essere molto più economica e versatile.

Questo vantaggio si traduce, per Elianto, nella possibilità di partecipare con successo a gare e bandi nazionali ed internazionali.

La Elianto, con il suo percorso di integrazione tra ricerca, scienza e logiche produttive e di mercato, mette in luce il ruolo che le Università ed il sistema della ricerca pubblica sono chiamate ad avere nella crescita della società e la funzione che scienza e tecnologia dovrebbero giocare nel diventare volano dello sviluppo economico.

Esigenza questa che il L.I.C.I. affronta all’interno del suo ecosistema, coinvolgendo,  tra gli altri,  il mondo accademico ed i suoi spin off, per la costituzione di quel processo di open innovation che richiama i principi della Terza Missione e costituisce, tra l’altro, un ponte tra l’Università, le imprese ed il territorio.

Ed è proprio qui che si inserisce l’intervento di Rosa Anna Nastro, founder della En Tech Italia, startup innovativa che ha mosso i suoi primi passi all’interno dell’Università Parthenope di Napoli. Tale contesto ha favorito gli studi sull’impiego di batteri elettroattivi per migliorare i suoli in ambiente urbano, che hanno portato alla validazione dei sistemi bioelettrochimici. Sistemi, questi, in grado di aumentare la sostenibilità urbana, fornendo la bonifica del suolo e dell’acqua ed allo stesso tempo di produrre energia elettrica rinnovabile per alimentare dispositivi elettronici/fonti di luce.

La En Tech costituisce, quindi, un esempio di quel processo di contaminazione ed interdisciplinarietà tra università, aziende e centri di ricerca internazionali necessario in una economia dell’innovazione, che fa del know-how il fattore produttivo più importante e rende centrale il sistema universitario e degli Enti pubblici di ricerca come principale produttore di nuova conoscenza.

Il dott. Dinacci, richiamandosi a quanto precedentemente espresso in merito al ruolo che rivestono le Università nel sistema economico e sociale in cui vanno ad integrarsi, finalizzato alla crescita della conoscenza applicata e non solo più educativa-didattica, pone luce anche sugli strumenti finanziari capaci di supportare le fasi di sviluppo dei progetti di ricerca che generano prodotti che si collocano sulla frontiera tecnologica, ad alta intensità di conoscenza che, normalmente, richiederebbero investimenti difficilmente sostenibili per una piccola impresa o raramente reperibili sul mercato a prezzi ragionevoli.

Rispondono a queste finalità, nel quadro internazionale, i bandi europei che puntano alla creazione di partnership tra mondo accademico e dell’industria.

Preminente nel contesto nazionale è il ruolo di Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo di impresa, di cui Netcoa è partner – S.I.S. Sistema Invitalia Startup, che agisce, tra l’altro, con i modelli tipici del venture capital, valorizzando, inoltre, il  ruolo del team e dell’imprenditore.

Invitalia, con i suoi strumenti ad hoc per startup innovative e spin off – primo fra tutti la misura Smart e Start, che sostiene la ricerca applicata per il costante bisogno di nuovo apporto tecnologico nel nostro Paese –  accompagna i progetti nel complesso percorso che va dalla fase di seed a quella di scale up. E’ interesse dell’Agenzia che i team dei progetti siano innovativi e che la loro crescita generi nuove imprese competitive.

Il tema dell’energia sostenibile è stato approfondito non solo dal punto di vista delle fonti rinnovabili, ma anche del consumo e della sua ottimizzazione.

Davide Tuzi, Ceo e cofondatore della startup torinese Nexton, rappresenta l’impegno del suo team, composto da 5 giovani ingegneri, nell’ambiziosa missione di contribuire a favorire attivamente la transizione energetica, rallentando gli effetti negativi del cambiamento climatico.

NEXTON nasce proprio da una piena condivisione di valori etici e morali che hanno radici profonde nel tema della sostenibilitá. La startup ha validato una soluzione chiavi in mano,  NextLighT,per trasformare i beni di illuminazione stradale da un costo in un investimento.
Le sue capacità di elaborazione intelligenti consentono di risparmiare fino al 70% sul consumo di energia. Inoltre, il sistema è completamente abilitato “plug & play” e compatibile con i lampioni a LED esistenti. Dopo un importante test di verifica con una amministrazione comunale, il dispositivo attesta, quindi, ingenti risparmi energetici, in piena osservanza delle regolamentazioni nazionali e di quelle europee in materia di sicurezza stradale e di norme illuminotecniche.

Con la Nexton si realizza un processo di transizione non solo energetico ma anche culturale, con una chiara educazione all’uso più razionale dell’illuminazione.

Ricordando un precedente progetto europeo sull’inquinamento luminoso, il dott. Dinacci enfatizza l’impatto socio culturale del progetto sviluppato da Nexton, ricordando come sia doveroso da parte delle amministrazioni evitare sprechi ed utilizzare in modo più consapevole le risorse del territorio.

Ciò si prefigge il Lici con il suo ecosistema: contaminare i processi e le funzioni per promuovere e difendere il territorio, quale bene naturale da rispettare e valorizzare, in correlazione alle sue tradizioni e cultura, promuovendo il sistema economico locale, grazie all’adozione delle opportunità offerte dal mondo dell’innovazione tecnologica e digitale.

Una funzione educativa e di guida alle scelte green per i consumatori, la svolge Papernest, startup francese che offre come servizio principale quello della gestione dei contratti legati alla casa, attraverso una propria evoluta piattaforma.

Come evidenziato da Matteo Palmieri, manager strategic partnership per l’Italia, Papernest, grazie alle esperienze in altri mercati e ad un attento studio del settore energetico italiano, orienta gli utenti nella scelta delle migliori tariffe luce, gas e internet. Oltre alla consulenza sul contratto ottimale, aiuta direttamente gli utenti con tutte le procedure burocratiche per l’attivazione/disattivazione dei contratti.

Con particolare riferimento al settore energia, Papernest accompagna il consumatore non solo indicandogli l’offerta economicamente più vantaggiosa ma anche quella più sostenibile tra i diversi fornitori green, nell’ottica del mercato libero europeo.

In tale sessione, quindi, si sono succeduti 5 modelli scientifici di transizione ecologica dalle enormi potenzialità per il mondo dell’imprenditoria.

Come affermato dal dott. Dinacci, il concetto di transizione è un concetto dinamico, in totale e continua evoluzione che muta a seconda dei cambiamenti che subiscono i sistemi di consumo.

Punto fermo di questo processo necessario resta quello di saper coniugare l’innovazione tecnologica con il rispetto dell’ambiente e delle comunità locali, favorendo economie che non tengano solo conto dei profitti ma anche del benessere generale.

Ringraziamenti

Richiamandosi all’attività del L.I.C.I. , nell’ottica di condivisione ed integrazione del sapere,  il Vice Presidente Dinacci ha concluso i lavori, rappresentando che tali finalità sono perseguite dall’Associazione quale generatore culturale che promuove nuove iniziative tra gli associati, intervenendo con i suoi partners nell’orientamento, nella programmazione e nella coprogettazione, attraverso le loro metodologie, per il trasferimento delle conoscenze e delle competenze e dei processi di accelerazione,  valorizzando, quindi,  le iniziative con gli stakeholders, il mondo accademico ed i soggetti pubblici.

Ringraziando i partecipanti, li ha invitati a mantenere sempre più vivi i contatti con l’Associazione.