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Partite IVA 2018: i dati dell’Osservatorio

E’ Boom di forfettari

Dalla lettura dei dati relativi all’Osservatorio sulle partite Iva, emerge il quadro sull’apertura delle partite Iva per l’anno 2018.

Come di consueto, la sintesi  suddivide i dati per natura giuridica, ripartizione territoriale e settore produttivo.

Il dato rileva che le Partite IVA in Italia sono sempre più in regime forfettario che rappresenta oltre un terzo della platea di nuove Partite IVA.

Nel 2018, sono state 512.800 le aperture (-0,5% rispetto all’anno precedente), di cui 195.559, (+6%) con regime a forfait (38,1% del totale).

Questi i dati pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze.

Per quanto riguarda la natura giuridica, il 70,2% delle attività è stato aperto da persone fisiche, il 24% da società di capitali e il 4,4% da società di persone.

Il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (il 20,6% del totale), seguito dalle attività professionali (15,4%) e dall’agricoltura (10,8%).

In evidenza, un incremento sostanzioso di partite Iva avviate da soggetti non residenti (+75,2%), riguardanti l’attività di commercio elettronico.

Si rilevano aumenti di aperture per l’istruzione (+9,8%), servizi di informazione (+4,4%) e attività professionali (+4,3%);  invece, in calo maggiormente il settore dell’alloggio e ristorazione (-6%), il settore dei trasporti (-5%) e quello delle attività manifatturiere (-2,9%).

Sul fronte geografico, il 43% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,1% al Centro e il 34,6% al Sud ed Isole.

Considerando che dal primo gennaio le regole di adesione al regime forfettario sono cambiate, con innalzamento del tetto di ricavi a 65mila euro per tutti, saranno particolarmente interessanti i dati relativi all’andamento 2019, che potranno registrare un altro potenziale vero boom.

 

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