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Università, startup e Borghi sono intervenuti a La Tavola delle Imprese sul PNRR e Piano Borghi.

Università, startup e Borghi sono intervenuti a La Tavola delle Imprese per condividere la propria visione sul ruolo della transizione digitale ed energetica – PNRR e Piano Borghi.

Si è tenuto venerdì 25 febbraio un nuovo appuntamento del format innovativo JMI, curato da Netcoa, “La Tavola delle Imprese”, appuntamento mensile costante di open innovation per il mondo accademico, della ricerca e della cultura, delle startup, delle imprese, degli enti locali.

Hanno partecipato a questa sedicesima edizione alcune startup innovative associate alla Netcoa, i Sindaci di Piccoli Comuni – Borghi scelti, da nord a sud, dal team LICI e l’Università della Campania L. Vanvitelli –  Dipartimento di Ingegneria – Trasferimento Tecnologico, con cui è stata pianificata questa sessione, con particolare riferimento alla Terza Missione.

Lo scambio tra gli autorevoli rappresentati delle diverse categorie ha posto in evidenza l’importanza di un rapporto sinergico tra innovazione, imprese, università e territorio per uno sviluppo inclusivo e sostenibile.

Le città sono intelligenti – smart, e con essi le P.A., se le potenzialità di connessione ed elaborazione offerte dalle tecnologie – big data, internet of things, intelligenza artificiale, blockchain, cybersecurity, nuovi modelli energetici – contribuiscono ad un esempio di collettività più consapevole e cooperante rispetto al passato.

Il tema dei lavori “Borghi Intelligenti ed Innovazione. La transizione ecologica ed energetica.” è stato introdotto dal Vice Presidente dell’Associazione Netcoa, che rappresenta le imprese e startup innovative, Raffaello Dinacci, che ha invitato gli illustri partecipanti a rappresentare le proprie idee innovative.

La Netcoa ha specificato il Vice Presidente, in questo secondo appuntamento destinato ai borghi, intende focalizzare l’attenzione di tutti i partecipanti sul ruolo etico con cui l’Associazione ed il LICI

affrontano i progetti che si strutturano in forza dei finanziamenti del PNRR come appunto il Piano Borghi.

Il Sindaco Lino Gentile del Comune di Castel del Giudice, borgo storico del Molise ed esempio di smart village, ha rappresentato come un piccolo Comune con i suoi 318 abitanti possa fare da volano per i Comuni più grandi, testando nuove expertise che, grazie alla visione dell’Amministrazione Comunale puntino a leggere ed interpretare il territorio in modo diverso, trasformando in vantaggio competitivo alcuni fattori di criticità, come lo spopolamento ed il conseguente degrado. Il borgo – evidenzia il Sindaco – si è reinventato ed ha sviluppato, con il supporto della tecnologia, un progetto di sostenibilità, con l’obiettivo di intervenire sul welfare con azioni di job creation ed  essere così un laboratorio attrattivo per i giovani. Per questo motivo si è inteso recuperare gli immobili storici, le produzioni e le tradizioni antiche per attrarre un turismo di qualità che coinvolge in modo diffuso le svariate attività rappresentative della cultura del territorio.

Fondamentale è stato il coinvolgimento degli imprenditori locali in significativi progetti, sperimentati in campo socio sanitario ed agricolo con il modello della public company e che possono considerarsi best practices.

Il dott. Dinacci ha rimarcato tale aspetto, rimarcando come i borghi costituiscano un luogo perfetto di ispirazione per validare iniziative di riqualificazione, rivalutazione e rinascita dei piccoli comuni e dei loro valori caratterizzanti. Ed è con questa interpretazione – sottolinea – che si necessita inquadrare il Piano Borghi quale strumento di investimento per la tutela e valorizzazione del patrimonio locale e delle culture e per lo sviluppo delle aree interne.

Creare buone pratiche inclusive è l’esigenza fortemente sentita dalla startup innovativa emiliana Wondercoop, così come ha delineato il suo CEO Andrea Baccarani.

Quella della Wondercoop è appunto una esperienza di puro impact social. Di fatti, per la realizzazione di prodotti innovativi nel campo energetico, la startup ha ritenuto di avvalersi delle competenze e della operosità di lavoratori diversamente abili. Si presenta, infatti, strutturata in una cooperativa sociale di tipo b e si caratterizza nella definizione di un processo di produzione che consente a persone con disabilità non invalidanti di assemblare prodotti ad elevata connotazione innovativa, tecnologica e sostenibile.

Per la Wondercoop le risorse umane sono il vero patrimonio da preservare.

Il Vice Presidente Netcoa, condividendo tale visione, che richiama i principi del LICI, evoluzione ed ecosistema che pone al centro tra innovazione ed impresa la cultura, ha sottolineato che è necessario riportare l’uomo al centro dei modelli innovativi; le città intelligenti sono tali se sono “comunità intelligenti”, dove le persone sono coinvolte e rese partecipi di un processo decisionale bottom up, che va dal basso all’alto.

Le amministrazioni devono dare centralità al capitale umano, alle risorse ambientali, alle relazioni e ai beni della comunità. Esigenza questa che il L.I.C.I. affronta all’interno del suo ecosistema e dei modelli che, attraverso i suoi partner, delinea per orientare e valorizzare le expertise e le competenze, coinvolgendo il mondo accademico – come appunto in questa Tavola, per la costituzione di quel processo di open innovation che richiama i principi della Terza Missione e costituisce un ponte tra l’Università ed il territorio –  e gli  stakeholder, per la declinazione di un modello di impatto sociale.

 L’esigenza di un approccio sostenibile all’ innovazione che abbia come obiettivo la promozione e la valorizzazione delle risorse, dei valori e delle tradizioni culturali è molto sentita dall’ Assessore del Comune di Lucignano con delega al Turismo e Comunicazione, Stefano Cresti.

Il Comune di Lucignano, definito “la Perla della Val di Chiana”, attraverso l’impiego di tecnologie intelligenti e l’utilizzo razionale, produttivo e sostenibile delle risorse del territorio, offre ai cittadini un’elevata qualità di vita ed ai turisti la possibilità di fruire in modo immediato di conoscere tutte le iniziative ed i siti di interesse culturale, artistico e paesaggistico. Come affermato dallo stesso Assessore, Lucignano punta a diventare un polo di attrazione che esalti il food, il design, l’artigianalità, le tradizioni che contraddistinguono il territorio e la sua storicità. Elementi questi che lo configurano tra i borghi più belli di Italia.

L’innovazione può dare una nuova iniezione di pensiero ai borghi.

Il Vice Presidente Dinacci – precisa – che lo scopo di questa Tavola è di costruire un dialogo tra i vari attori definendo così un percorso che integra nel processo di sviluppo dei territori le Università. Iniziativa che Netcoa ed il LICI perseguono con gli atenei ed i dipartimenti convenzionati.

Ed è proprio in tale contesto che interviene il Prof. Sergio Nardini, Responsabile del Trasferimento Tecnologico del Dipartimento di Ingegneria dell’Università della Campania L. Vanvitelli, rappresentando che è l’innovazione il vero motore di sviluppo su cui possono fondarsi comuni progettualità che rispettino il territorio e l’ambiente in questo processo di transizione.

L’Università è il luogo dove i giovani possono confrontarsi liberamente, esplicando le loro capacità creative che dà idee diventano progetti, rafforzate da quel processo di arricchimento tecnico e scientifico.

Convogliare le idee che provengono dai giovani discenti e sviluppare le stesse, prima dal punto di vista scientifico e successivamente da quello economico, è proprio lo scopo degli spin off che, tra l’altro, possono essere quell’anello di congiunzione tra la ricerca e le imprese. Recuperare le risorse scientifiche e valorizzarle attraverso la collaborazione con il sistema imprenditoriale e territoriale è, quindi, uno degli obiettivi, che le Università perseguono nel difficile processo di arginare la fuga dei cervelli. Ed è la terza Missione a cui è chiamata l’Università – ribadisce il Prof. Nardini – a favorire quei processi di interazione con la società civile ed il tessuto imprenditoriale, con l’obiettivo di promuovere la crescita economica e sociale del territorio, affinché la conoscenza diventi strumentale per l’ottenimento di benefici di natura sociale, culturale ed economica.

Il dott. Dinacci, quindi, nell’affermare l’importanza di valorizzare, nell’applicazione, i risultati della didattica e della ricerca, favorendo il confronto, lo scambio e lo sviluppo reciproco tra l’Università e gli stakeholders, in relazione al territorio e ai contesti sociali di riferimento, per costruire una società della conoscenza – scopo questo, tra gli altri, proprio del LICI – ha introdotto l’altra startup innovativa  scelta, la Wiseair di Milano, che ha preso parte a questa viva azione di matching e di integration.

 l progetto Wiseair nasce tra i banchi universitari, a testimonianza di quanto in precedenza affermato dal Prof. Nardini. La startup si focalizza su temi attuali e propri delle smart city, quali innovazione tecnologica e sostenibilità, realizzando un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria innovativo, volto a generare consapevolezza tra le persone, attraverso la creazione e il coinvolgimento di una community attiva di cittadini.

Il modello di business della startup è pensato per offrire un servizio a 360° di monitoraggio, testing e comunicazione alle amministrazioni locali, guidandole nell’adottare interventi e misure atti a contrastare e ridurre i livelli di inquinamento. Un sistema, quindi, di difesa e di certificazione dell’aria pulita.

Argomento questo che, tra l’altro, Netcoa – LICI affrontano sia nella fase di education attraverso il progetto coordinato dall’Arpa Campania “educazione civica trasversale”, che con iniziative di networking nel contesto del proprio ecosistema, ed in particolare con l’Osservatorio Ambientale dell’ARPAC. L’adozione di soluzioni tecnologiche che vadano a migliorare la qualità di vita della comunità incrementando il livello del turismo, è l’obiettivo perseguito anche dal Comune di Bardonecchia.

In qualità di Consigliere, delegato alle attività per i giovani, consorzi agricoli, azioni di comunicazione ed innovazione, è, quindi, intervenuto Alessandro Gibello, nativo digitale che il Sindaco, con un approccio lungimirante, ha voluto incaricare per rappresentare il percorso innovativo che coinvolge il Comune di Bardonecchia che, per tali motivi, è stato inserito insieme ad una ristrettissima cerchia di Comuni nel progetto ministeriale Smarter Italy. Il Comune – specifica il Consigliere –  è chiamato a sperimentare soluzioni tecnologiche emergenti in diversi ambiti: mobilità, ambiente, benessere della persona e beni culturali, al fine di migliorare lo standard di vita dei cittadini. Sono, quindi, diverse le expertise messe in pratica dal Comune e rappresentate dal Consigliere Gibello per valorizzare le peculiarità del territorio.

 

Da questa azione di open innovation, è emersa all’unisono, nell’ottica prefissata dalla sessione di interazione focalizzata allo scambio delle conoscenze per una definizione progettuale – best practice, la volontà di creare una sempre più ampia e sinergica azione tra il mondo pubblico ed il mondo delle imprese innovative nel pieno rispetto etico dell’ambiente, dei valori, delle tradizioni, del capitale umano e sociale di cui ciascun territorio è custode.